AFAM e stabilizzazione dei docenti precari: lo stato dell’arte
In una precedente notizia avevamo informato dell’approvazione di un rilevante emendamento al decreto legge infrazioni (DL 69/23) in merito all’attivazione di procedure di stabilizzazione di docenti precari prioritariamente rispetto ai concorsi di sede previsti dal decreto milleproroghe e dal decreto ministeriale applicativo (DM 180/23).
Pur non essendo ancora entrato in vigore, l’emendamento ha suscitato forti discussioni e polemiche di carattere interpretativo. In particolare la lettura più restrittiva prevederebbe che i concorsi riservati ai docenti con tre anni di servizio dovrebbero essere effettuati nell’a.a. 2024/2025 con decorrenza della nomina in ruolo dal successivo 1° novembre 2025 ossia nell’a.a. 2025/2026. Se poi nel frattempo entrasse in vigore il nuovo regolamento sul reclutamento, la procedura non sarebbe neppure attivata e questo in violazione della disposizione che prevede che tali procedure debbano essere attivate prioritariamente rispetto ai concorsi di sede di cui al DM 180/23.
In sede di discussione del decreto legge 75/23 (interventi relativi ai settori della conoscenza) sono stati presentati emendamenti dalle forze politiche di maggioranza e opposizione. La sintesi è stata l’approvazione un importante ordine del giorno dei deputati Congedo, Cangiano, Mollicone, Amorese, Mari, che prevede quanto segue
La Camera, premesso che
(….)
risulta urgente e necessario prevedere pertanto, anche a decorrere dall’anno accademico 2023/24 una procedura straordinaria riservata finalizzata all’assunzione in ruolo attraverso una «prova orale e per titoli» per i docenti con tre anni di servizio, predisposta sulla base dei titoli di servizio e di studio posseduti e del giudizio di idoneità conseguito in un’apposita prova orale di natura didattica (una lezione simulata per dimostrare la capacità di insegnamento della disciplina per la quale si concorre),
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di adottare ogni iniziativa utile, anche a carattere normativo, affinché sia garantita una procedura straordinaria di stabilizzazione dei docenti precari che abbiano maturato almeno tre anni di servizio nel sistema dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Particolarmente importante è anche la nuova Relazione Tecnica al DL 69/23 in cui la Ragioneria Generale dello Stato spiega i motivi per l’attivazione con precedenza delle procedure di stabilizzazione dei docenti precari.
Innanzitutto la Relazione ricorda che anche per la procedura di cui al DM 180/23 non sono previsti compensi per i commissari, considerata l’inapplicabilità del DPCM 24 aprile 2020 ai concorsi dei docenti AFAM. Conseguentemente, tenuto conto dei concorsi di sede di cui al DM 180/23, “la previsione di anteporre procedure di stabilizzazione ai concorsi pubblici consentirà di ridurne i costi vivi e organizzativi, comunque già a carico del bilancio delle istituzioni quali costi di funzionamento, considerato che procedure con un ridotto numero di partecipanti determinano un impatto ridotto rispetto a quelle aperte ad un’ampia platea di potenziali candidati”.
Ricordiamo che tra i costi a carico delle istituzioni potrebbe esserci anche la piattaforma informatica di gestione dei concorsi.
La FLC CGIL, nel considerare positivamente queste ulteriori acquisizioni che stanno progressivamente chiarendo il quadro normativo e giuridico, continuerà a lavorare affinché sia garantita la stabilizzazione di tutti i precari in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa.
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