Monza 2016-11-16 Alle ore 14:30 ha luogo la riunione periodica per la sicurezza, indetta con nota Prot. 3051/A40 del 12/10/2016.
Sono presenti il DS, il DSGA, il RSPP, i proff. PASQUALI, VAGO, GALIMBERTI, DIFEO, CASIRAGHI, RIVA.
Non risulta espresso RLS, pertanto la convocazione è stata estesa alle RSU e alle organizzazioni sindacali territoriali, che non risultano presenti.
IL RSPP rileva che la mancanza del RLS espone potenzialmente i lavoratori a maggior rischio.
Il prof. DIFEO pone la domanda se sia possibile nominare un RLS per ciascuno dei plessi. Il RSPP non rileva particolari impedimenti, salvo la indicazione sindacale.
Viene rimarcata la necessità di effettuare ricognizione della formazione dei lavoratori in tema di sicurezza, l’obiettivo essendo la formazione di tutto il personale.
Viene affrontato il problema della dispersione territoriale del CPIA: considerata la situazione particolare del CPIA, il RSPP prospetta la possibilità di proporre all’OPT (organismo paritetico territoriale, presso USR Lombardia) un piano di formazione ad hoc per formare il personale in servizio nelle sedi distaccate ad affrontare un ampio ventaglio di problematiche connesse alla sicurezza e alla gestione delle emergenze.
Il DS rimarca la volontà da parte della Prefettura di attribuire al CPIA la gestione dell’alfabetizzazione dei soggetti richiedenti protezione internazionale situati in provincia di Monza. Ci sono profili che interessano la sicurezza e la gestione delle emergenze, come per esempio la formazione dei docenti esperti esterni in tema di sicurezza. IL RSPP rileva che, trattandosi di persone fisiche, necessitano di essere formati al pari degli altri lavoratori. Anche a tal fine, sembra opportuno utilizzare la proposta del piano di formazione ad hoc.
Si passa alla disamina dei rischi correlati al lavoro:
Il RSPP, ricordando che la scuola non ha autonomia di spesa in termini di infrastruttura, ritiene adeguata l’attività documentale sin qui svolta dal datore di lavoro, sul piano formale.
Si passa ad esaminare i rischi sanitari, di aggressione, psico-sociali, anche in relazione all’età anagrafica degli studenti.
Anche in relazione all’esposizione ai rischi suddetti, il piano di formazione ad hoc sembra la soluzione piú indicata, al fine di raggiungere in prima battuta un livello di consapevolezza dei problemi in atto. L’esposizione tipica nel macrogruppo delle cosiddette “professioni di aiuto” (tra le quali la professione di insegnante) richiede interventi specifici. In prima battuta sembra opportuno promuovere un servizio di rilevazione della percezione dei rischi, attraverso questionari ad hoc, al fine di creare una percezione condivisa dei problemi. Altri interventi immaginabili sono interventi mirati di counseling. Alcuni di questi interventi sono già compresi nel servizio SPP, mentre per altri interventi piú complessi andrebbero coinvolti psicologi ovvero gruppi di auto-aiuto.
Si passa a esaminare la questione del medico competente. Il RSPP ritiene necessario che il CPIA Monza nomini il proprio medico competente.
Per quanto riguarda i defibrillatori, il RSPP ritiene opportuno che il CPIA solleciti gli enti territoriali ad installarne un numero congruo presso i propri plessi.
Passando alla formazione dei soggetti equiparati ai lavoratori, ai sensi dell’art. 4 del d.lgs. 81/08 (e.g. gli studenti durante le attività di laboratorio), il RSPP invita a considerare l’attività curriculare già prevista anche ai fini della formazione in tema di sicurezza, mediante opportuna documentazione, per esempio l’argomento annotato nel registro di classe.
In tema di sicurezza sanitaria, la prof. Galimberti rileva che pone molta attenzione al rispetto delle norme igienico-sanitarie.
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