Monza, 2017-10-13
Cicolare n. 145
A tutto il personale
Agli studenti
Alle famiglie degli studenti minorenni
Agli stakeholders
Oggetto: Ptof 2016/19 attualizzazione 2017-10-13
Si pubblica in allegato e in versione solo testo l’aggiornamento PTOF del 2017-10-13.
- 2017-10-13_[A00_PTOF TRIENNIO 2016-19] – All
- 2017-10-13_[A02 – ORGANIGRAMMA]
- 2017-10-13_[A03 – CORSI AALI]
- 2017-10-13_[A09.1 Accordo con le associazioni]
- 2017-10-13_[A10 – PROTOCOLLO INSERIMENTO QUINDICENNI]
- 2017-10-13_[A11 – CODICE IDENTIFICATIVO DEI CORSI]
Il dirigente scolastico
Claudio Meneghini
(Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 c. 2 d.lgs. 39/1993)
Versione solo testo del Ptof
CPIA MONZA-BRIANZA
PTOF
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA PER IL TRIENNIO 2016/19
INDICE
Prot. 3580/F11 Monza, 2017-10-13
PREMESSA
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.) è il progetto nel quale si concretizza il complessivo processo educativo della scuola e dove si evidenziano in modo coerente e coeso le scelte culturali, didattiche ed organizzative dell’istituto. Esso definisce ed illustra l’identità del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Monza-Brianza, in un’ottica pienamente integrata e finalizzata al successo formativo dei corsisti.
Il CPIA costituisce una tipologia di istituzione scolastica autonoma, dotata di un proprio assetto didattico e organizzativo, articolata in reti territoriali di servizio.
Il Centro amplia l’offerta formativa nell’ambito della propria autonomia, nei limiti delle risorse allo scopo disponibili secondo quanto previsto dal D.P.R. 275/1999.
Breve storia
Dalle “150 ore” ai CTP e ai CPIA: Nel 1997 con l’OM n° 455 venivano istituiti i CTP (Centri Territoriali Permanenti) che univano in un’unica organizzazione corsi di alfabetizzazione e corsi di Licenza media. Nel corso di questi anni i CTP si sono arricchiti di corsi brevi finalizzati all’arricchimento culturale e all’alfabetizzazione funzionale (corsi di lingua straniera e corsi di informatica) e hanno coinvolto migliaia di adulti.
I CTP sostituivano i percorsi delle 150 ore nati negli anni ’70, raccogliendo ed integrando le esperienze dei corsi di alfabetizzazione e dei corsi sperimentali per lavoratori e coordinando l’offerta nel campo dell’educazione in età adulta.
La mancanza di autonomia di queste istituzioni, che dipendevano da un altro istituto, ha rappresentato da sempre un limite alla loro crescita.
Con il 1 settembre 2014, dopo un lungo iter legislativo, sono diventate operative le nuove istituzioni scolastiche: i CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti).
La grande novità sta nel fatto che queste realtà scolastiche sono autonome, con una propria segreteria, un dirigente, un proprio organico ed i relativi organi collegiali. In questa nuova esperienza sono coinvolte a pieno titolo anche le scuole secondarie di secondo grado serali che dovranno lavorare a stretto contatto con i CPIA.
Situazione socio-culturale del territorio di Monza-Brianza
Il territorio di Monza Brianza comprende 55 Comuni, si estende per 405,49 km2 ed è la terza provincia più piccola d’Italia, ma la seconda, dopo Napoli, come densità di popolazione. Quest’ultima è concentrata tra i comuni di Cesano Maderno, Seregno, Desio, Lissone e Monza.
Ha una popolazione di oltre 840.000 abitanti oltre il 7% dei quali di origine straniera (gli stranieri residenti sono oltre 74.000 “dati ISTAT 2013).
Il tessuto produttivo della provincia è molto diversificato a seconda della distribuzione territoriale.
Le attività industriali sono assai diffuse e ramificate; prevale la piccola e media impresa ed è alquanto solida la vocazione artigianale.
Il livello di istruzione della popolazione presenta numerose criticità: più di 1/3, cioè più di 300.000 persone, non possiede alcun titolo di studio o ha concluso solo la scuola dell’obbligo; il numero dei diplomati è di 259.000 e i laureati sono poco più di 86.000.
STRUTTURA DEL CENTRO
Dal punto di vista amministrativo, il CPIA si articola in una sede centrale (unità amministrativa), in 4 punti di erogazione principali (ex CTP), una sede carceraria e in numerose sedi periferiche dove si svolgono i seguenti percorsi:
- Alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana;
- Primo livello, primo periodo didattico (ex Licenza Media);
- Primo livello, secondo periodo didattico, finalizzato al conseguimento della certificazione dell’obbligo di istruzione o al rilascio di competenze legate al pieno esercizio della cittadinanza
- Percorsi integrati con la scuola secondaria di secondo grado
Il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Monza e Brianza nasce il 1/9/2014. E’ una istituzione scolastica autonoma chiamata ad operare su tutto il territorio della provincia.
La SEDE AMMINISTRATIVA si trova a Monza via Cernuschi 8;
le SEDI SCOLASTICHE ASSOCIATE sono i quattro ex CTP (OM 455/1997) della provincia:
- Desio P.za Nenni 1
- Arcore c/o IC “Via Monginevro” Via Edison,17
- Limbiate c/o IC “L. Da Vinci” Via L. Da Vinci, 73
- Monza (con annessa sede carceraria) c/o IC “Confalonieri” Via San Martino, 4
RISORSE
(fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari):
Risorse strutturali:
- Monza: sede amministrativa con uffici di segreteria e ufficio del Dirigente scolastico In via Cernuschi 8, Monza;
- Monza: punto di erogazione del servizio in Via S. Martino 4 con una segreteria, 1 aula propria (massimo 16 posti), 8 aule in condivisione con l’IC Confalonieri e un laboratorio di informatica;
- Monza: (annessa) sede carceraria in via San Quirico 6, con un’aula docenti, 5 aule proprie, aule e locali in condivisione con l’I.I.S. Mosè Bianchi e altri enti
- Monza sedi periferiche: Lissone e Brugherio
- Arcore: punto di erogazione in via Edison 17, dotata di una segreteria, una biblioteca, di 1 aula didattica (max 12 posti) e di altre 2 aule didattiche dopo le ore 18.00;
- Arcore: sedi periferiche di Agrate Brianza, Bellusco, Bernareggio, Carate Brianza, Carnate, Cavenago Brianza, Concorezzo, Mezzago, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate, Villasanta, Vimercate.
- Limbiate: punto di erogazione in via Leonardo da Vinci 73, dotata di 1 locale adibito a ufficio senza connessione internet, 3 aule didattiche di cui una verrà adibita a laboratorio multimediale;
- Limbiate: sedi periferiche di Solaro, Garbagnate, Cesate, Garbagnate comunità terapeutica
- Desio: punto di erogazione in P.zza Nenni 1 dotato di 5 aule didattiche, 1 segreteria e 1 laboratorio di informatica;
- Desio sedi periferiche: Meda, Bovisio Masciago, Barlassina, Nova
Si rileva la necessita per almeno tre delle quattro sedi (Monza, Arcore e Limbiate), di ampliare il numero e la dotazione degli spazi disponibili, e possibilmente ottenere dalle Amministrazioni locali, nuovi e più idonee strutture, ad uso esclusivo dei punti di erogazione, dove si possano fattivamente realizzare le proposte didattico-educative indicate nell’Offerta Formativa.
Risorse economiche:
- Contributi ministeriali ex 440
- Contributi per il funzionamento dell’istituzione scolastica
- Contributi Fondo dell’Istituzione scolastica
- Contributi Enti locali
- Contributi derivanti dalle iscrizioni ai corsi di alfabetizzazione funzionale, ai corsi di alfabetizzazione linguistica, ai corsi di primo livello primo periodo, ai corsi di primo livello secondo periodo;
- Contributi derivanti da progetti specifici:
- Fondi Europei
- Test prefettura
- Corsi di Educazione Civica (Accordo di Integrazione)
- Esami di certificazione Cils (Università per stranieri di Siena)
Risorse umane interne:
Il CPIA ha la seguente dotazione organica:
- 1 Dirigente scolastico;
- 1 Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA)
- Personale docente composto da 55 unità di cui sei posti assegnati (4 docenti di alfabetizzazione e 2 di Lic. Media) per il potenziamento dell’offerta formativa e così suddivise:
- 24 docenti di alfabetizzazione
- 31 docenti di Licenza Media di cui:
- 11 docenti di lettere;
- 7 docenti di matematica;
- 8 docenti, di cui almeno 5 di lingua inglese e almeno 2 di lingua francese;
- 1 docente di scienze motorie;
- 4 docenti di ed. Tecnica (per informatica), tra cui un animatore digitale;
- 1 docente di musica;
- 1 docente di attività pratiche speciali;
- Personale ata:
- 4 assistenti amministrativi (se ne prevedono 8 al fine di garantire il servizio su base territoriale e il funzionamento della istituzione scolastica nella sua interezza, attraverso gli uffici della sede amministrativa);
- 1 assistente tecnico;
- 6 collaboratori scolastici (se ne prevedono 11 al fine di garantire il servizio su base territoriale);
Nell’ambito del personale è istituito:
- A livello organizzativo, è istituita la figura del coordinatore di punto di erogazione;
- Tra i posti assegnati per il potenziamento un posto di docente della classe di concorso A033 è utilizzato per l’esonero del primo collaboratore del dirigente e due posti di insegnamento scuola primaria per gli esoneri parziali degli altri collaboratori del dirigente, ovvero delle figure di sistema;
- Sono istituiti dipartimenti per aree funzionali, nonché, ove ritenuto funzionale alle priorità di istituto, dipartimenti
- È costituito un comitato tecnico-scientifico di cui ai DPR 87-88/10 ed indicata la struttura ritenuta più funzionale per lo L’individuazione delle persone che ne faranno parte è rinviata ad un momento successivo e dovrà tener conto della necessità di includere soggetti esterni;
- Viene individuata tra i docenti della scuola la figura dell’animatore digitale Il Piano Nazionale Scuola Digitale, Decreto Ministeriale n.851 del 27 Ottobre 2015, prevede il miglioramento delle dotazioni hardware delle scuola, lo sviluppo delle competenze informatiche degli insegnanti da applicare alla didattica, lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, l’uso di testi didattici in formato digitale. L’animatore digitale è coinvolto in un programma di formazione specifico. I suoi obiettivi sono i seguenti:
- Individuare i bisogni formativi dei docenti della scuola in materia digitale
- Organizzare percorsi formativi specifici e pratici da applicare nella didattica
- Coinvolgere gli studenti in percorsi formativi e di approfondimento della cultura digitale
- Approfondire la conoscenza dei social network per un uso didattico.
- A questo scopo verranno organizzati corsi interni alla scuola, la cui conduzione sarà affidata a docenti interni, oppure ad esperti esterni. Sarà attuato un percorso di formazione riguardante fogli di calcolo da utilizzare come registro.
- Le indicazioni e le finalità nazionali e dell’Unione Europea in materia di educazione permanente, si incontrano nel nodo scolastico istituzionale del CPIA, chiamato ad operare su più sedi dislocate in un vasto territorio (tutta la provincia di Monza e Brianza);
- L’innovazione e l’aggiornamento dei docenti è da considerare elemento determinate alla realizzazione delle proposte didattico-educative del CPIA. In particolare, le attività di aggiornamento saranno focalizzate sui seguenti ambiti:
- La rete territoriale di servizio;
- L’attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo in materia di istruzione degli adulti;
- La commissione per la definizione del Patto formativo individuale;
- La progettazione per unità di apprendimento;
- L’attivazione di procedure e condizioni per la fruizione a distanza;
- L’attivazione di misure di sistema finalizzate ad apportare i necessari adattamenti organizzativi negli istituti di prevenzione e pena.
Risorse umane esterne:
Poiché il personale docente del CPIA non è sufficiente a soddisfare le numerose richieste di formazione, molti corsi sono affidati a insegnanti esterni, con solida esperienza nel settore dell’educazione degli adulti. Questo personale è individuato attraverso un bando pubblico e selezionato da una apposita commissione.
Convenzioni e protocolli in atto:
Il CPIA collabora non solo con Istituzioni Scolastiche per mezzo di Accordi di Rete, ma anche con:
- Enti di formazione professionale;
- Enti locali;
- Servizi sociali;
- Prefettura;
- Associazioni di volontariato e professionali;
- Realtà produttive del territorio;
Attraverso convenzioni e inoltre stipula Intese contrattuali con associazioni e privati che realizzino collaborazioni e progetti di formazione. (vedi allegati)
Commissione Patti Formativi (Accordo con le scuole superiori con corsi serali per il riconoscimento dei crediti)
Presso il CPIA Monza e Brianza ha sede la Commissione per il riconoscimento dei crediti e per la predisposizione del Patto formativo individuale.
Il funzionamento della Commissione è regolato da un apposito accordo di rete tra il CPIA e le Istituzioni scolastiche che erogano percorsi di secondo livello, sottoscritto nel settembre 2015. Nell’accordo di rete del CPIA di Monza con i 9 Istituti Superiori del territorio con corsi serali, si istituisce una Commissione unica con il compito di redigere il Patto formativo individuale, riconoscere e certificare le competenze acquisite dal corsista nei diversi ambiti formali, informali e non formali al fine di predisporre un piano personalizzato di studi che consenta di raggiungere il pieno successo formativo.
Sul nostro territorio sono state attivate per 9 anni sperimentazioni che hanno, in qualche modo, anticipato la riforma dei percorsi serali attraverso un primo “Rientro in formazione” che corrisponde, in buona parte, al secondo periodo del primo livello.
DIDATTICA
Finalità generali: (finalità della legge e compiti delle scuole)
Gli obiettivi sono stabiliti dal DPR 263/12 e dalle linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento della istruzione degli adulti (GU 2015-06-08); nello specifico, lo scopo principale del Cpia Monza è quello di elevare il livello di istruzione della popolazione adulta così come indicato dalle Raccomandazioni Europee di Lisbona 2000. L’Italia e quindi anche il nostro territorio è in una situazione di emergenza alfabetica siamo agli ultimi posti nelle indagini OCSE per competenze linguistiche e matematiche. Una scuola come il CPIA dedicata agli adulti ha il compito di intervenire su queste criticità per cercare di colmare l’enorme distanza con i paesi europei come la Francia, la Germania, la Gran Bretagna che da anni operano e investono in questo settore strategico per il rilancio economico. Questa istituzione ha il compito di occuparsi soprattutto delle fasce deboli della popolazione, coloro che dal punto di vista delle competenze di cittadinanza sono più fragili. Gli studenti iscritti ai corsi erogati sono infatti adulti ed adolescenti, a maggioranza immigrati (di prima e seconda generazione), talvolta ristretti in casa di reclusione e spesso non parlanti italiano.
La nostra scuola punta ad essere una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne a ciascuno il massimo sviluppo possibile: una scuola per tutti quindi, ma nello stesso tempo per ciascuno.
I cittadini possono ora vedersi certificare competenze acquisite in ambito lavorativo e non e ricostruire i loro percorsi attraverso l’introduzione di un libretto personale che riporterà tutto quanto hanno appreso in ambito formale, informale e non formale. Libretto che li accompagnerà nel loro percorso lavorativo o nella eventualità che debbano procedere ad una riqualificazione professionale. Il Cpia svolgerà anche un lavoro di orientamento a sostegno delle scelte personali di lavoro e di studio.
Obiettivi didattici: (obiettivi d’indirizzo a cui è attribuita priorità)
- Alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;
- Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea;
- Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
- Sviluppo delle competenze musicali degli studenti, fondate su pratiche compartecipate e sull’ascolto condiviso e sulla produzione collaborativa;
- Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
- Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
- Ampliamento del sistema Biblioteche Cpia e sua integrazione nel sistema bibliotecario del territorio;
- Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;
- Azioni didattiche e di aggiornamento, che consentano il consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi del curricolo verticale, anche in raccordo con gli istituti superiori serali, mediante lo strumento dell’accordo di rete;
- Azioni didattiche e scelte organizzative, ivi compresa la flessibilità oraria, finalizzate al contrasto della dispersione scolastica;
- Azioni finalizzate al miglioramento, consolidamento e all’ampliamento dell’offerta formativa rivolta agli adulti (corsi serali e sezioni carcerarie) anche attraverso la valorizzazione delle competenze formali, non formali e informali;
- Azioni finalizzate a promuovere la cultura della qualità attraverso la formazione del personale;
- Azioni di formazione-aggiornamento rivolti al personale docente e ATA che consentano, nel triennio, la realizzazione dei piani di digitalizzazione della scuola;
- Elementi di valorizzazione della componente alunni, sia in termini di partecipazione democratica sia in termini di considerazione del merito degli alunni stessi;
- Azioni di arricchimento dell’offerta formativa in convenzione con gli enti locali;
- Azioni finalizzate al miglioramento della capacità progettuale del nostro Istituto;
- Azioni finalizzate all’incremento del senso di appartenenza dei nostri studenti;
- Scelte finalizzate a promuovere la comunità dei docenti come comunità di pratiche;
- azioni finalizzate alla conoscenza e consapevolezza relative alle procedure sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, messe in atto dalla scuola e riproducibili in ambito quotidiano quale elemento fondamentale nella formazione della coscienza civica, finalizzata alla promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro e all’acquisizione di strumenti di conoscenza utili alla realizzazione di processi di cooperazione, socializzazione e allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità.
Utenti:
- Adulti italiani
- Adulti stranieri
- Minori (dai 16 anni) stranieri e italiani
A seguito di accordi specifici tra Regioni e Uffici Scolastici Regionali, nei limiti dell’organico assegnato e in presenza di particolari e motivate esigenze, possono iscriversi al CPIA anche coloro che hanno compiuto il quindicesimo anno di età (DPR 263/2012, art. 3 c.2)”. Al riguardo, si precisa che “le particolari e motivate esigenze”, fermo restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche e dei CPIA, vanno individuate nel rispetto delle norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione (DM 139/2007) e sul diritto dovere all’istruzione e alla formazione. In merito, si sottolinea la necessità di evitare l’individuazione di tipologie precostituite (come ad esempio alunni che manifestano difficoltà comportamentali e/o si trovano in condizioni di disagio sociale o di ritardo scolastico, etc. (MIUR circ. n° 6 del 27/02/2015).
OFFERTA FORMATIVA
In base a quanto stabilito dal DPR 263 del 29/10/2012 e dall’atto d’indirizzo del dirigente scolastico per la predisposizione del piano triennale dell’offerta formativa ex art.1, comma 14, legge n.107/2015. Il CPIA offre:
Percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana destinati ad adulti e giovani stranieri, finalizzati al conseguimento di un titolo attestante il raggiungimento della conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo. Il certificato di conoscenza della lingua italiana a livello A2 è utile per il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo (DM 4/6/2010 art. 2 c.1). Il CPIA, inoltre, è sede di esami per la certificazione CILS (Certificazione Italiano come Lingua Straniera dell’Università per stranieri di Siena).
I corsi di lingua italiana sono suddivisi in livelli di competenza linguistica (A pre1, A1, A2 e B1). Il criterio di ammissione ad un livello è stabilito da un test d’ingresso. I corsi modulari hanno durata differente a seconda dei livelli e dei crediti riconosciuti. La frequenza può essere da uno fino a cinque giorni alla settimana.
Per il corsista dichiarato “analfabeta funzionale”, si potrà prevedere, come suggerito da indicazioni ministeriali, una prova suppletiva di interazione orale, che integra la prevista prova scritta e supplisce ovvero sostituisce quella di interazione scritta, per ottenere il conseguimento di un titolo attestante il livello A2 delle sole competenze orali.
Corsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana in accordo con le associazioni volontarie del territorio direttamente monitorate e certificate da CPIA
Corsi di primo livello, primo periodo didattico, finalizzati al conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo d’istruzione (ex licenza media). Il percorso (ex “scuola media”) prevede un orario complessivo di 400 ore, comprese fino a un massimo di 40 ore di accoglienza e orientamento. In assenza di certificazione conclusiva della scuola primaria, l’orario complessivo può essere incrementato fino a un massimo di ulteriori 200 ore, in relazione alle conoscenze possedute dallo studente. In ogni punto di erogazione, dove sussistano le condizioni, i percorsi saranno organizzati in moduli e per livelli.
Introduzione di attività musicali nei percorsi formativi quale componente propizia all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse. In quanto mezzo di espressione e di comunicazione, la musica interagisce costantemente con le altre arti e con i vari ambiti del sapere. Il progetto sarà articolato nei seguenti nodi fondamentali:
- Alfabetizzazione musicale di base;
- Esercitazioni strumentali (flauto dolce soprano);
- Esercitazioni corali,
- Elementi di ascolto e storia della musica
Corsi di alfabetizzazione informatica a integrazione di corsi di lingua italiana per studenti stranieri o di riqualificazione professionale.
Test di conoscenza della lingua italiana per gli utenti che abbiano fatto richiesta del permesso di soggiorno di lunga durata (livello A2) e corsi di educazione civica per stranieri, in accordo con la Prefettura, presso le sedi scolastiche associate del CPIA.
Corsi di Ampliamento dell’offerta formativa (alfabetizzazione funzionale). I corsi sono finalizzati al raggiungimento delle competenze chiave per poter esercitare pienamente la “cittadinanza attiva”, collocati nel secondo periodo del primo livello allo scopo di conseguire anche le competenze previste dall’obbligo di istruzione (i docenti interni di questi corsi impegneranno solo una parte del proprio orario di servizio):
- Corsi di lingue comunitarie o seconda lingua europea (come da standard ISO 639-3, con limitazione alle lingue parlate in Europa secondo il medesimo standard);
- Corsi di italiano L2 (corsi B2; C1; C2);
- Corsi d’italiano per lo studio;
- Corsi di Informatica;
- Corsi di approfondimento di tematiche culturali;
- Cultura generale
- Matematica di base
- Contabilità generale
- Musica Alpha
- Arteterapia
- Laboratorio teatrale (DVA)
- Aggiungere una sezione sulla inclusione;
Il CPIA organizza o partecipa a progetti finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa.
Percorsi integrati con le scuole superiori di primo periodo, secondo livello. La loro articolazione rientrerà nell’accordo di rete o in accordi bilaterali. Il CPIA, sulla base del DPR 28 ottobre 2012, n.263 “Regolamento recante norme generali per Ia ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei CPIA, ivi compresi i corsi serali, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n, 112, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133” e in particolare l’articolo 2, comma 5 riferito all’ampliamento dell’offerta formativa per i CPIA, nonché l’accordo USR / Regione Lombardia concernente IeFP, ha istituito la commissione per il progetto Rientro in Formazione (RIFO). Il progetto nasce per rispondere ai profondi, cambiamenti sociali, economici e professionali che hanno segnato la realtà del nostro territorio, attraverso la realizzazione di percorsi scolastici modulari di conoscenze, abilità e competenze atte a prevenire la dispersione scolastica, assicurare l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, per favorire l’innalzamento dei livelli di istruzione e il consolidamento delle competenze chiave per l’apprendimento permanente. Le attività che riguarderanno principalmente giovani a rischio dispersione, con età compresa tra i 15 e i 25 anni, iscritti presso le sedi CPIA e saranno articolate in due percorsi distinti, ma parzialmente sovrapponibili, riguardanti la somministrazione delle materie trasversali da parte dei docenti del CPIA per un totale di 825 ore:
- Un primo percorso finalizzato ad un rientro nei percorsi di istruzione superiore, che vedrà un primo anno attivato dal CPIA entro la metà di ottobre e che terminerà plausibilmente tra la fine di marzo e i primi di Aprile, finalizzato all’acquisizione delle competenze di base delle materie trasversali. Alla fine di questo percorso, i corsisti potranno iscriversi al terzo anno delle scuole superiori di riferimento (in rete o convenzionate), che preso atto dei crediti formali dell’attestazione rilasciata dal CPIA Monza Brianza e del percorso realizzato, attiveranno dei percorsi di messa a livello delle competenze non acquisite nelle materie di indirizzo.
- Un secondo percorso con lo scopo di favorire il conseguimento di una qualifica professionale attraverso il raccordo tra i percorsi di primo livello erogati dai CPIA e l’istruzione e la formazione professionale (IeFP), che vedrà un primo anno presso il CPIA, finalizzato all’acquisizione delle competenze di base dell’istruzione professionale, con eventuale integrazione delle attività laboratoriali per l’acquisizione degli OSA tecnico-professionali della Istruzione e Formazione Professionale a cura delle istituzioni formative. Una successiva presa in carico da parte delle stesse istituzioni formative per la prosecuzione del percorso in moduli formativi individualizzati, finalizzati al conseguimento della qualifica professionale (i percorsi potranno essere realizzati mediante la costituzione di gruppi classe ad hoc, oppure mediante l’inserimento del singolo allievo in una classe di terza annualità del sistema ordinamentale o duale).
Inclusione In riferimento alla vigente normativa, ed in particolare a:
- Legge 104/92 e successive integrazioni sugli alunni DVA
- Decreto del presidente della repubblica 29 ottobre 2012 , n. 263 e relative Linee Guida
- Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 alunni BES
- Nuove linee guida per l’Accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del febbraio 2014
La nostra scuola punta ad essere una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentire a ciascuno il massimo sviluppo possibile: una scuola per tutti quindi, ma nello stesso tempo per ciascuno.
L’integrazione degli alunni DVA prevede il coinvolgimento di tutto il personale scolastico e la partecipazione di tutto il gruppo docente nell’individuazione degli obiettivi e nel rapporto con l’alunno, sia sul piano affettivo-relazionale sia sul piano didattico. In particolare si punta a:
- Creare un contesto educativo ed un clima che favoriscano l’integrazione;
- Sviluppare l’autonomia dell’alunno;
- Fissare gli obiettivi didattici caso per caso con una programmazione personalizzata.
- Viene predisposto dai docenti un P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) e ciclicamente, con l’intervento degli operatori dei diversi servizi (ASL, strutture convenzionate, Enti locali) e delle famiglie degli alunni, viene aggiornato il P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale).
Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), con dichiarazione rilasciata da un ente territoriale o da strutture convenzionate, viene predisposto dai docenti di classe un PDP (Piano Didattico Personalizzato): tale piano, condiviso con le famiglie degli alunni minorenni, delinea il percorso didattico ritenuto più adeguato, adottando modalità di insegnamento inclusive e misure dispensative, stabilisce l’uso di strumenti compensativi e definisce i criteri di valutazione.
Per gli alunni in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale che presentano situazioni problematiche, ritmi lenti di apprendimento, carenze nelle abilità di base vengono programmate attività di recupero svolte dagli insegnanti di classe che si articolano in modo da recuperare abilità linguistico-espressive, logico-matematiche, pratico-strumentali, con interventi specifici e mirati che vengono attuati con diverse modalità: azioni di mediazione stretta e mirata “in itinere”( effettuate nella classe di appartenenza, specie in momenti di lavoro di gruppo, su obiettivi personalizzati); potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana come L2 partendo dai livelli di acquisizione delle strumentalità di base, attività inclusive realizzate grazie al potenziale offerto dall’educazione musicale (intesa come forma di comunicazione universale e capace di far emergere il talento individuale).
Nell’ottica dell’inclusione il Cpia Monza e Brianza propone attività di ampliamento dell’offerta formativa che tengono conto dei differenti linguaggi dell’utenza che lo caratterizza, puntando l’attenzione soprattutto alle modalità analogiche della comunicazione (laboratori di teatro, arteterapia, storia dell’arte), all’uso delle nuove tecnologie ( laboratori di informatica, in particolare il progetto del PE di Monza ricolto ai DVA), all’implementazione della cultura anglofona, ispanofona e francofona (corsi di lingua e cultura).
Progetti Erasmus+ Il settore dell’Educazione degli adulti si rivolge all’educazione nel senso più ampio del termine (formale, non formale, informale). Essa si colloca nell’ampia gamma di contesti facenti parte dell’apprendimento permanente. L’educazione degli adulti così intesa si incentra sull’apprendimento, lungo tutto l’arco della vita, di conoscenze e competenze per lo sviluppo personale, per esempio nell’ottica di una maggiore inclusione sociale. Nello specifico gli obiettivi Erasmus+ per l’educazione degli adulti prevedono:
- Sviluppare le competenze professionali del personale della tua istituzione per innovare e incrementare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento
- Ampliare la conoscenza e la comprensione delle politiche e delle pratiche dei paesi europei nel settore dell’educazione degli adulti
- Innescare cambiamenti in termini di modernizzazione e internazionalizzazione della tua istituzione
- Creare interconnessione fra apprendimento formale, non formale e informale, allo scopo di condividere le buone pratiche
Progetti Fondi Europei. Il CPIA ha organizzato corsi di alfabetizzazione FEI progetto ‘Vivere in Italia’ in tutta la provincia e proseguirà, se possibile, progetti simili.
Stages scuola lavoro in ingresso nel Cpia, in convenzione con scuole e enti di formazione.
ATTIVITÀ E METODOLOGIA DIDATTICA
Accoglienza dell’utenza dei corsi di italiano L2:
- Ascolto dei bisogni formativi dei corsisti
- Esplicitare le modalità di organizzazione del corso (finalità, tempi, struttura, strumenti e costi)
- Attuare tutte le procedure previste: colloquio e somministrazione delle prove d’ingresso
- Orientamento/posizionamento
- Offrire uno spazio per il recupero/potenziamento
- Predisporre Patti Formativi Individualizzati
Accoglienza/posizionamento nei corsi di primo livello, primo periodo didattico sperimentali:
- Colloquio iniziale e ascolto dei bisogni formativi dei corsisti;
- Attivazione di un modulo propedeutico didattico e di osservazione;
- riconoscimento dei crediti;
- Patto formativo con l’individuazione del Percorso Didattico Personalizzato anche attraverso formazione a distanza;
- Creazione e organizzazione dei gruppi di livello;
- Ricollocamento (fine dicembre e primi di marzo);
- Orientamento (gennaio, febbraio);
- Predisporre Patti Formativi Individualizzati;
Gruppi di livello:
I gruppi di livello sono formati sulla base, delle osservazioni durante il modulo propedeutico, dei risultati dei test per l’accertamento delle competenze (attraverso attività e prove inter-disciplinari, griglie di osservazione, etc.) nell’asse dei linguaggi e in quello matematico-tecnologico-scientifico.
Laddove sussistano problematiche particolari, legate alla tipologia di utenza e/o al contesto territoriale, si procederà ad una introduzione graduale delle novità didattico- organizzative previste dalla riforma.
Terminata questa prima fase si concorderà con ogni singolo studente un percorso personalizzato e si sottoscriverà il Patto Formativo Individuale.
Le attività proposte sono collocate al mattino, al pomeriggio o alla sera (con conclusione entro le ore 22.00).
Il CPIA prevede di:
- Offrire attività di accoglienza e orientamento finalizzate alla definizione del Patto formativo individuale (max 10% del monte ore complessivo)
- Realizzare, ove è possibile, un’offerta formativa strutturata per livelli di apprendimento e quindi suddividere gli utenti in gruppi di livello
- Proporre prove utili ad accertare il livello di conoscenze, abilità e competenze possedute
- Riconoscere i crediti maturati dagli iscritti
- Personalizzare il percorso di studio, anche per quanto concerne la scansione in anni scolastici, e definirlo nel Patto formativo individuale
- Offrire percorsi progettati per UdA (unità di apprendimento), intese come insiemi autonomamente significativi di conoscenze, abilità e Le lezioni sono articolate/strutturate in unità di apprendimento di durata variabile. I percorsi di durata annuale sono suddivisi in più periodi didattici.
VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE
Il Cpia rilascia:
- Attestato di lingua italiana di livello A2
- Attestato di lingua italiana di livello B1
- Diploma di licenza media
- Certificazione delle competenze previste dall’obbligo d’istruzione
- Attestazioni delle competenze acquisite (per i corsi di ampliamento dell’offerta formativa)
- Attestazioni di frequenza
Valutazione
La valutazione è definita sulla base del Patto Formativo individuale, in modo da accertare le competenze dello studente, in relazione ai risultati attesi a fine periodo.
Al termine di ciascun periodo didattico verrà rilasciata una attestazione, che costituisce condizione di accesso al periodo didattico successivo. Questa nuova modalità sarà applicata per i percorsi sperimentali previsti dal presente PTOF. Per l’ammissione agli esami di Stato si riporta quanto previsto dal DPR 263 del 29/10/2012 (art. 6 c.4):
“L’ammissione all’esame di Stato di cui al comma 3 (= ex licenza media) è disposta dai docenti del gruppo di livello, previo accertamento dell’effettivo svolgimento da parte dell’adulto del percorso personalizzato definito sulla base del Patto formativo individuale, fermo restando che non possono essere ammessi agli esami gli adulti che non hanno frequentato, per documentati motivi, almeno il 70% del percorso ivi previsto” (vedi Patto Formativo Personalizzato).
Iscrizioni
Le iscrizioni ai corsi di Italiano per cittadini stranieri e di licenza Media sono aperte tutto l’anno, mentre ai corsi per le competenze di cittadinanza (AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA) si terranno a partire dal mese di settembre.
Chi si iscrive ai corsi del CPIA è tenuto a versare una quota d’iscrizione di € 20,00 a copertura dei costi assicurativi, didattici e amministrativi.
I corsi di ampliamento dell’offerta formativa, assai diversi tra loro per tipologia e durata, disegnati da apposita commissione, prevedono il versamento di una quota aggiuntiva la cui entità dipende dalle necessità didattiche e organizzative dei corsi stessi
SEZIONE CARCERARIA
PREMESSA
Per la specificità del contesto e la particolarità dell’utenza, il CPIA/sede carceraria, pur mantenendo sul piano della didattica e dell’organizzazione un collegamento sostanziale con il CPIA Monza e Brianza, assume una configurazione autonoma nella relazione con l’Amministrazione Penitenziaria (1).
La progettazione di un intervento formativo all’interno del penitenziario deve tener conto che:
- Lo stato di stress sia per i detenuti sia per gli operatori è forte;
- Esistono difficoltà di coordinamento/programmazione con tutte le componenti dell’area pedagogico- trattamentale all’interno dell’istituto;
- L’elevato turnover delle Case Circondariali rende difficile il completamento di percorsi scolastici strutturati in modo tradizionale (2);
- L’adozione di contenuti simili a quelli curricolari non sempre riesce a suscitare interessi reali in soggetti adulti con percorsi esistenziali spesso caratterizzati da insuccessi scolastici (3);
- Sono presenti anche adulti in condizione di analfabetismo strumentale, a causa di mancata scolarizzazione e/o provenienti da ambienti socio-economici deprivati. La scuola deve farsi carico di un percorso di educazione/formazione culturale di base, prima che di apprendimento;
- Manca la possibilità di attuare la fruizione a distanza di una parte del percorso concordato con lo studente;
- Mancano le attrezzature informatiche e le infrastrutture per “lo sviluppo delle competenze digitali” degli studenti ristretti, indispensabili per il loro reinserimento sociale e lavorativo e per “il potenziamento delle metodologie laboratoriali” (5);
- In generale, l’assenza di dotazioni tecnologiche, di materiale multimediale e di libri scolastici recenti e aggiornati a disposizione degli studenti rende difficile sia offrire metodi di insegnamento “al passo con i tempi”, in grado di incuriosire e motivare, sia “valorizzare percorsi formativi individualizzati” (6) attraverso l‘adozione di strategie proprie dell’autoformazione assistita anche con l’ausilio di strumenti informatici.
1 Come previsto dall’art.3 c.6 del Decreto Interministeriale MIUR-MEF del 12 marzo 2015 – recante le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei CPIA.
2 Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari” del 23/10/2012
3 Idem
4 Come previsto nel DPR 263 del 29/10/2012, art. 9
5 Tra gli obiettivi formativi prioritari previsti dalla legge 107/2015, art. 1, comma 7
Riferimenti normativi riguardanti le specificità del sistema penitenziario
L’Ordinamento Penitenziario, in base all’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, prevede che la pena detentiva abbia funzione rieducativa e di reinserimento sociale.
Le leggi che principalmente definiscono la particolare identità della scuola in carcere sono:
- LEGGE 26 luglio 1975, 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà e successive modifiche e integrazioni.
- 19 riconosce l’importanza dell’istruzione nel programma di trattamento rieducativo del condannato.
- Circolare Ministeriale 253/93 – Corsi di scuola media ed elementare presso gli istituti di prevenzione e di
- Esplicita chiaramente lo scopo degli interventi di formazione all’interno dell’istituzione:
“L’istruzione costituisce momento essenziale del processo penitenziario e consente di dare concreta attuazione al precetto costituzionale che pone la rieducazione del detenuto quale finalità e contenuto primario della sanzione penale. In questo quadro, pertanto, l’organizzazione di corsi di scuola acquista una forte valenza ai fini del loro recupero sociale e della realizzazione del diritto allo studio. La finalità precipua di detti corsi è quella di rieducare il detenuto alla convivenza civile attraverso azioni positive che lo aiutano nella ridefinizione del proprio progetto di vita e nell’assunzione di responsabilità verso se stesso e la società”
- DPR 230/2000, “Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà”.
- L’art. 41 promuove un’integrazione tra la direzione, il corpo dei docenti e tutte le altre agenzie formative operanti all’interno dell’istituto attraverso l’istituzione di una Commissione Didattica.
- Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari” del 23/10/2012, per l’implementazione dell’offerta educativa e formativa nelle carceri italiane per contrastare ogni forma di disagio e di discriminazione, promuovendo anche la formazione del personale, con l’eventuale apporto di esperti per la realizzazione di interventi che richiedono competenze specifiche, favorendo l’organizzazione di percorsi di istruzione e formazione modulari e flessibili, attivando rapporti di collaborazione con le Regioni ed Enti locali.
- Regole Penitenziarie Europee (EPR), adottate per la prima volta nel 1973 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, in seguito modificate nel 1987 e nel 2006 (Raccomandazione R (2006)2 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulle Regole Penitenziarie Europee), mirano a standardizzare le politiche penitenziarie degli Stati membri per dar vita a norme e prassi comuni. Il documento conferma gli standard contenuti nelle raccomandazioni del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che si riferiscono a specifici aspetti della politica e della prassi penitenziaria e in particolare, per l’istruzione in carcere, le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa No.R (89) 12, sull’attività educativa negli Istituti Penali, dove si parla di “istruzione” nella sua accezione più ampia, non necessariamente finalizzata al conseguimento di titoli di studio e certificazioni (art. 1):
“Tutti i ristretti devono avere accesso all’istruzione, che prevede l’istituzione di corsi di base, di corsi professionali, di attività creative e culturali, di corsi di educazione fisica e sport, di educazione sociale e di servizi di biblioteca”.
idem
STRUTTURA
La Casa Circondariale di Monza è un grande complesso edilizio di recente costruzione situato ai confini della città. Essa ospita una popolazione di circa 600 detenuti.
Una parte del complesso edilizio è destinata agli uffici e ai servizi (magazzini, lavanderia, bar, etc.), alla residenza degli Agenti di Polizia Penitenziaria, ai detenuti in regime di semilibertà, al personale direttivo.
Per sua stessa natura (casa circondariale) questa struttura detentiva ospita una popolazione che deve scontare pene brevi, ma ospita anche, essendo al contempo carcere giudiziario, detenuti in attesa di assolvere i vari gradi del processo; inoltre, ospita un cospicuo numero di detenuti “definitivi”.
Il detentivo maschile è diviso in sezioni che sono ripartite secondo la tipologia del reato e quindi comprendono:
- 9 sezioni di detenuti per reati “comuni”;
- 1 sezione a “sorveglianza speciale” (protetti), in cui la popolazione è in genere più stabile perché già in possesso della definizione della pena, di solito a scadenza medio-lunga;
- 1sezione dei “collaboratori di giustizia”;
- 1 sezione infermeria, con annesso reparto di psichiatria.
RISORSE
Risorse strutturali
Le attività scolastiche si svolgono in aule distinte per tipologia corsi e per incompatibilità detentive:
Sezioni comuni:
- 4 aule (di cui 2 per i laboratori artistici, dove è possibile lasciare materiale e manufatti)
- Altre aule e spazi in condivisione con la scuola superiore e altri enti formatori;
- È possibile utilizzare l’aula informatica dell’I.I.S. Mosè Bianchi solo una o due volte la settimana;
- È possibile utilizzare il forno elettrico, di proprietà dell’Amministrazione, per la cottura dei manufatti del laboratorio artistico (terracotta);
- La palestra da qualche anno è inagibile per cui le attività motorie e sportive si svolgono in un locale dotato di attrezzature sportive risalenti agli anni ’90 o sul campo di calcio.
- Anche la sala teatro da qualche anno è inagibile ma è possibile utilizzare un locale spazioso per l’organizzazione di eventi come la mostra dei manufatti del laboratorio artistico, la festa “Musicauguri”, la rappresentazione teatrale a conclusione del percorso teatrale etc.
Sezione protetti, infermeria e sezione C:
- Le lezioni si svolgono in locali all’interno delle sezioni;
Nella sezione C le attività di educazione motoria si svolgono in un salone sufficientemente ampio dotato di attrezzature sportive.
Come è stato già evidenziato nella premessa, sarebbe fondamentale per una scuola “al passo con i tempi” disporre anche in carcere di aule “aumentate” dalla tecnologia (lavagne LIM) e di laboratori informatici (mobili). Sarebbe inoltre importante avere a disposizione anche gli spazi attualmente inagibili (la palestra e il teatro).
Risorse economiche
- Contributi ministeriali ex 440
- Contributi Fondo dell’Istituzione scolastica
- Finanziamenti privati: Caritas di Monza, Caritas di Brugherio, Società di San Vincenzo De Paoli, Consiglio Centrale di Monza.
- È prevista la partecipazione a bandi e progetti europei, di fondazioni etc.
Risorse umane interne
Alla Casa Circondariale sono assegnati sette docenti della dotazione organica del CPIA:
- 2 docenti di alfabetizzazione
- 5 docenti di Licenza Media (2 di lettere, 1 di lingua inglese, 1 di scienze matematiche e naturali, 1 di scienze motorie)
Risorse umane esterne
Poiché il personale docente del CPIA /sede carceraria non è in grado di soddisfare tutte le richieste di corsi extracurricolari per l’apprendimento informale, alcuni corsi di ampliamento dell’offerta formativa sono affidati a insegnanti esterni o volontari affiancati da docenti interni.
Il CPIA/sede carceraria collabora con:
- Amministrazioni comunali di Monza e Brugherio
- Caritas di Monza
- Caritas di Brugherio
- Società di San Vincenzo De Paoli – Consiglio Centrale di Monza;
- Associazione Carcere Aperto, operante all’interno della Casa Circondariale di Monza
- Scuola di musica Luigi Piseri di Brugherio
- Fondazione Clerici di Brugherio
- Associazione culturale umanitaria Zeroconfini di Monza;
- Biblioteca della Casa Circondariale, inserita nel sistema bibliotecario BrianzaBiblioteche.
Si prevede la stipulazione di convenzioni e intese contrattuali con i suddetti enti e associazioni per formalizzare una collaborazione ormai in atto da anni che ha portato una sempre maggiore apertura al territorio.
DIDATTICA
Finalità generali
La scuola in carcere condivide le finalità generali e gli obiettivi didattici stabiliti dal PTOF del CPIA Monza e Brianza, ma deve anche accogliere le indicazioni della normativa del sistema penitenziario e articolare il proprio intervento formativo in collaborazione con la Direzione dell’Amministrazione Penitenziaria, con il personale dell’area pedagogico-trattamentale (educatori, psicologi e operatori socio-sanitari) e con gli agenti della Polizia Penitenziaria.
La commissione didattica, a cui partecipano i coordinatori, si riunisce all’inizio dell’anno scolastico per pianificare tutte le attività e i corsi e a fine anno scolastico per verificare e valutare l’andamento dell’anno scolastico e tracciare le linee di indirizzo per quello successivo.
Inoltre, una volta al mese si tengono le riunioni di équipe delle sezioni pari e delle sezioni dispari, a cui partecipano il Direttore della Casa Circondariale, l’Ispettore, il Comandante, gli educatori di riferimento, oltre ai referenti delle varie aree del trattamento (istituzioni scolastiche, area sanitaria e psichiatrica, SerT, associazioni), con lo scopo di discutere dell’andamento generale delle sezioni, rilevarne le criticità e concordare insieme le possibili soluzioni.
Gli utenti
La popolazione carceraria alla quale si rivolgono le attività proposte scuola dell’obbligo si presenta estremamente eterogenea per età, scolarizzazione pregressa, gruppo etnico e paese di provenienza, tipologia del reato contestato, entità della pena e motivazione personale.
I detenuti scelgono o vengono indirizzati dagli operatori dell’area pedagogico-trattamentale verso la scuola come momento di rieducazione e di promozione della propria personalità.
OFFERTA FORMATIVA
Come nei punti erogatori del CPIA di Monza e Brianza, in base a quanto stabilito dal DPR 263 del 29/10/2012, anche la sede carceraria del CPIA di Monza offre:
- Percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana
- Corsi di primo livello, primo periodo didattico, finalizzati al conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo d’istruzione (ex licenza media)
- Corsi di alfabetizzazione funzionale finalizzati al raggiungimento delle competenze chiave per poter esercitare pienamente la “cittadinanza attiva”:
- Corsi di lingua inglese
- Corsi di Informatica
- Corsi di approfondimento di tematiche culturali
- Cultura generale
L’I.I.S. “Mosè Bianchi” di Monza da anni attiva il primo e secondo anno del corso di “Amministrazione, Finanza e Marketing” (ex Ragioneria) nella Casa Circondariale.
Sono in via di definizione accordi con Istituti professionali del territorio per l’avvio di un percorso di primo livello secondo periodo nella sezione C dei collaboratori di giustizia, in collaborazione con l’Area Pedagogico-Trattamentale.
I docenti del CPIA somministreranno le materie trasversali di loro competenza per le ore previste dal DPR 263 del 29/10/2012. Il certificato delle competenze acquisite rilasciato dal CPIA alla fine del percorso varrà come credito formativo per l’accesso al terzo anno di una scuola superiore, come previsto dalla normativa.
Per la particolarità della sezione, dove da pochi anni è consentito ai docenti di insegnare, è previsto un monitoraggio quadrimestrale con l’area pedagogico-trattamentale per valutare l’impatto dell’impegno richiesto sui corsisti ed eventualmente modificare la struttura oraria e la durata del percorso per completare le 825 ore previste.
Ampliamento dell’offerta formativa
L’ozio, la deprivazione estetica e sensoriale, mettono l’adulto ristretto in uno stato di torpore fisico e mentale e lo priva di prospettive e fiducia nel futuro.
Il detenuto che sceglie di seguire un qualsiasi corso ha spesso come sostanziale motivazione quella di spezzare la monotonia della reclusione e di poter impegnare la mente in contenuti non collegati alla carcerazione.
La proposta di corsi extracurricolari per l’apprendimento informale riveste in questo contesto una particolare rilevanza perché offre la possibilità allo studente ristretto di sperimentare un diverso rapporto con gli altri e di valorizzare, o addirittura scoprire, delle caratteristiche o qualità personali, fornendogli la motivazione necessaria per seguire, in un secondo momento, anche percorsi di
Istruzione formale e per ripensare a un proprio progetto di vita.
Per i motivi sopra esposti, anche l’intervento dell’insegnante di scienze motorie è fondamentale nel contesto carcerario perché permette all’adulto di comprendere l’importanza del movimento per il proprio benessere psico-fisico e di reagire allo stato di apatia che spesso accompagna la detenzione. L’attività sportiva di squadra, inoltre, ha un’importante valenza educativa, poiché i detenuti sono tenuti a rispettare sia le regole del gioco sia le norme basilari della convivenza civile.
Progetti
- Progetto “LO SPETTACOLO TEATRALE COME PERCORSO FORMATIVO” – laboratorio teatrale condotto da una docente esperta di drammatizzazione
- Progetto “LABORATORIO ARTISTICO” di lavorazione della terracotta e del legno, tenuto da due insegnanti volontari
- Progetto “LIBERI DI CANTARE” – Corso di musica corale, con la partecipazione del direttore e di membri del coro Fioccorosso di Monza (volontari)
- Progetto “POESIAPERMANENTE” – intervento nelle sezioni di una docente interna per raccogliere, correggere e tradurre le poesie di detenuti italiani e stranieri, con momenti di approfondimento a piccoli gruppi
- Altri progetti, in base alla disponibilità oraria dei docenti e volontari e/o ai finanziamenti ricevuti, concordati di anno in anno con l’area pedagogico-trattamentale (arteterapia, origami, hip-hop, musical, lettura del quotidiano, etc.).
Eventi organizzati dai docenti della scuola:
- Concerto di Natale “Musicauguri”, con musicisti e cantanti della Scuola di musica Luigi Piseri di Brugherio, seguito da un finger buffet offerto dalla Caritas di Brugherio e preparato dai ragazzi del corso di “Operatore della ristorazione” della Fondazione Clerici di Brugherio;
- “Il presepe oltre le sbarre”: esposizione del presepe in terracotta e legno realizzato nel laboratorio artistico nella Chiesa di Santa Maria in Strada in centro a Monza;
- Alla fine dell’anno scolastico, spettacoli dei partecipanti al laboratorio teatrale all’interno della Casa Circondariale, e, se la situazione giudiziaria dei partecipanti lo consente, in un teatro monzese.
- Partecipazione delle poesie elaborate nell’ambito del progetto “Poesiapermanente” al concorso poetico nazionale Isabella Morra organizzato dall’Associazione Zeroconfini;
- Vendita dei manufatti del laboratorio artistico nei mercatini di beneficienza a cura della Società San Vincenzo De Paoli e mostra dei manufatti nelle iniziative organizzate dall’area pedagogica della Casa Circondariale;
- Partecipazione della squadra Alba della Casa Circondariale, allenata dall’insegnante di scienze motorie, al campionato di calcio a 7 del CSI, open C, girone D.
Grazie a questi eventi, tra la scuola in carcere e il territorio si è creato un ponte che ha permesso di “sviluppare e aumentare l’interazione con la comunità locale”7.
7 Legge 107/2015, art. 1, comma 7
ATTIVITÀ E METODOLOGIA DIDATTICA
Accoglienza
Tutte le fasi dell’accoglienza si svolgono previa autorizzazione dell’Amministrazione Penitenziaria, in collaborazione con l’Area Pedagogico-Trattamentale:
- Raccolta delle richieste di iscrizione ai corsi (“domandine”), previo avviso in sezione per mezzo degli educatori;
- Somministrazione delle prove di accertamento della conoscenza della lingua italiana e inglese;
- Posizionamento nei vari corsi e preparazione delle liste degli iscritti suddivisi per corso;
- Le liste sono sottoposte al parere dell’area pedagogico-trattamentale e ai diversi settori dell’area sicurezza dell’Amministrazione Penitenziaria, per rilevare eventuali incompatibilità dei detenuti dovute a divieti di incontro, rapporti disciplinari, comportamenti a rischio, etc.
- Sottoscrizione di un patto di corresponsabilità tra educatori dell’area pedagogico-trattamentale, corsisti e indirettamente docenti CPIA, per sancire l’assunzione di responsabilità nei confronti della partecipazione ai corsi, considerati parte integrante e fondamentale del percorso di rieducazione, con lo scopo di ridurre l’abbandono scolastico.
Con gli studenti “selezionati” si sottoscriverà il Patto Formativo Individuale con l’individuazione del Percorso di Studio Personalizzato (PSP).
Nel corso dell’anno scolastico, i coordinatori svolgono attività di accoglienza nelle sezioni e raccolgono le iscrizioni per l’inserimento di nuovi studenti nei corsi .
In via sperimentale, una docente si reca nella sezione Osservazione un’ora la settimana per illustrare ai nuovi giunti, con una presentazione in Power Point, l’offerta formativa presente all’interno della Casa Circondariale, allo scopo di raccogliere richieste di partecipazione ai corsi per l’inserimento nei momenti stabiliti e individuare i soggetti più bisognosi di un intervento formativo (analfabeti, principianti di italiano e persone a rischio).
Le attività proposte si svolgono di mattina o di pomeriggio.
Le problematiche particolari, legate alla tipologia di utenza e al contesto carcerario, per il momento non consentono l’introduzione delle novità didattico-organizzative previste dalla riforma (gruppi di livello).
Riconoscimento dei crediti
I crediti formativi riconosciuti per concordare il PSP del percorso di primo livello-primo periodo, per il momento si basano unicamente sui risultati delle prove somministrate per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana ed eventualmente inglese.
VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE
Il Cpia/sede carceraria rilascia:
- Attestato di lingua italiana di livello A2
- Attestato di lingua italiana di livello B1
- Diploma di licenza media
- Certificazione delle competenze previste dall’obbligo d’istruzione
- Attestazioni delle competenze acquisite (per i corsi di ampliamento dell’offerta formativa)
- Attestazioni di frequenza
Esami di stato
Considerate le difficoltà di molti detenuti a completare percorsi scolastici frequentando regolarmente, in mancanza delle ore di frequenza previste dal DPR 263/2012 8 l’ammissione agli esami di Stato degli studenti-ristretti sarà concordata dal consiglio di classe con l’area pedagogico-trattamentale, e considererà fondamentale il raggiungimento degli obiettivi di “rieducazione” contemplati dalla normativa penitenziaria per i percorsi formativi.
8 Si riporta quanto previsto dal DPR 263 del 29/10/2012 (art. 6 c.4):
“L’ammissione all’esame di Stato di cui al comma 3 (= ex licenza media) è disposta dai docenti del gruppo di livello …, previo accertamento dell’effettivo svolgimento da parte dell’adulto del percorso personalizzato definito sulla base del Patto formativo individuale …, fermo restando che non possono essere ammessi agli esami gli adulti che non hanno frequentato, per documentati motivi, almeno il 70% del percorso ivi previsto”.
ELENCO ALLEGATI:
- REGOLAMENTO DEL CPIA
- ORGANIGRAMMA
- CORSI DI ALFABETIZZAZIONE E APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA
- MODULO DI ISCRIZIONE PER LA CASA CIRCONDARIALE
- MODELLO DI PATTO FORMATIVO PER LA CASA CIRCONDARIALE
- Italiano per stranieri
- primo periodo, primo livello
- primo periodo, secondo livello
- SCHEDA DI VALUTAZIONE PER LA CASA CIRCONDARIALE
- primo livello, primo periodo
- primo livello, secondo periodo
- ACCORDO DI RETE CON LE SCUOLE SUPERIORI
- MODULO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
- Italiano per stranieri
- Lingue straniere
- Informatica
- ACCORDI E CONVENZIONI CON:
- associazioni territoriali
- amministrazioni locali
- PROTOCOLLO INSERIMENTO QUINDICENNI
- CODICE IDENTIFICATIVO DEI CORSI
PTOF
CASA CIRCONDARIALE DI MONZA
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA PER IL TRIENNIO 2016/2019
PREMESSA
Per la specificità del contesto e la particolarità dell’utenza, il CPIA/sede carceraria, pur mantenendo sul piano della didattica e dell’organizzazione un collegamento sostanziale con il CPIA Monza e Brianza, assume una configurazione autonoma nella relazione con l’Amministrazione Penitenziaria[1].
La progettazione di un intervento formativo all’interno del penitenziario deve tener conto che:
– lo stato di stress sia per i detenuti sia per gli operatori è forte;
– esistono difficoltà di coordinamento/programmazione con tutte le componenti dell’area pedagogico-trattamentale all’interno dell’istituto;
– l’elevato turnover delle Case Circondariali rende difficile il completamento di percorsi scolastici strutturati in modo tradizionale[2];
– l’adozione di contenuti simili a quelli curricolari non sempre riesce a suscitare interessi reali in soggetti adulti con percorsi esistenziali spesso caratterizzati da insuccessi scolastici[3];
– sono presenti anche adulti in condizione di analfabetismo strumentale, a causa di mancata scolarizzazione e/o provenienti da ambienti socio-economici deprivati. La scuola deve farsi carico di un percorso di educazione/formazione culturale di base, prima che di apprendimento;
– manca la possibilità di attuare la fruizione a distanza di una parte del percorso concordato con lo studente[4];
– in generale, l’assenza di connessione internet, di materiale multimediale e di libri scolastici recenti e aggiornati a disposizione degli studenti rende difficile sia offrire metodi di insegnamento “al passo con i tempi”, in grado di incuriosire e motivare, sia “valorizzare percorsi formativi individualizzati” [5] attraverso l‘adozione di strategie proprie dell’autoformazione assistita anche con l’ausilio di strumenti informatici.
Riferimenti normativi riguardanti le specificità del sistema penitenziario
L’Ordinamento Penitenziario, in base all’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, prevede che la pena detentiva abbia funzione rieducativa e di reinserimento sociale.
Le leggi che principalmente definiscono la particolare identità della scuola in carcere sono:
– LEGGE 26 luglio 1975, n. 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà e successive modifiche e integrazioni.
Art. 19 riconosce l’importanza dell’istruzione nel programma di trattamento rieducativo del condannato.
– Circolare Ministeriale 253/93 – Corsi di scuola media ed elementare presso gli istituti di prevenzione e di pena.
Esplicita chiaramente lo scopo degli interventi di formazione all’interno dell’istituzione:
“L’istruzione costituisce momento essenziale del processo penitenziario e consente di dare concreta attuazione al precetto costituzionale che pone la rieducazione del detenuto quale finalità e contenuto primario della sanzione penale. In questo quadro, pertanto, l’organizzazione di corsi di scuola acquista una forte valenza ai fini del loro recupero sociale e della realizzazione del diritto allo studio. La finalità precipua di detti corsi è quella di rieducare il detenuto alla convivenza civile attraverso azioni positive che lo aiutano nella ridefinizione del proprio progetto di vita e nell’assunzione di responsabilità verso se stesso e la società”
– DPR 230/2000, “Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà”.
L’art. 41 promuove un’integrazione tra la direzione, il corpo dei docenti e tutte le altre agenzie formative operanti all’interno dell’istituto attraverso l’istituzione di una Commis
sione Didattica.
– Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari” del 23/10/2012, per l’implementazione dell’offerta educativa e formativa nelle carceri italiane per contrastare ogni forma di disagio e di discriminazione, promuovendo anche la formazione del personale, con l’eventuale apporto di esperti per la realizzazione di interventi che richiedono competenze specifiche, favorendo l’organizzazione di percorsi di istruzione e formazione modulari e flessibili, attivando rapporti di collaborazione con le Regioni ed Enti locali.
– Regole Penitenziarie Europee (EPR), adottate per la prima volta nel 1973 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, in seguito modificate nel 1987 e nel 2006 (Raccomandazione R (2006)2 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulle Regole Penitenziarie Europee), mirano a standardizzare le politiche penitenziarie degli Stati membri per dar vita a norme e prassi comuni. Il documento conferma gli standard contenuti nelle raccomandazioni del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che si riferiscono a specifici aspetti della politica e della prassi penitenziaria e in particolare, per l’istruzione in carcere, le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa No.R (89) 12, sull’attività educativa negli Istituti Penali, dove si parla di “istruzione” nella sua accezione più ampia, non necessariamente finalizzata al conseguimento di titoli di studio e certificazioni (art. 1):
“Tutti i ristretti devono avere accesso all’istruzione, che prevede l’istituzione di corsi di base, di corsi professionali, di attività creative e culturali, di corsi di educazione fisica e sport, di educazione sociale e di servizi di biblioteca”.
STRUTTURA
La Casa Circondariale di Monza è un grande complesso edilizio di recente costruzione situato ai confini della città. Essa ospita una popolazione di circa 600 detenuti.
Una parte del complesso edilizio è destinata agli uffici e ai servizi (magazzini, lavanderia, bar, etc.), alla residenza degli Agenti di Polizia Penitenziaria, ai detenuti in regime di semilibertà, al personale direttivo.
Per sua stessa natura (casa circondariale) questa struttura detentiva ospita una popolazione che deve scontare pene brevi, ma ospita anche, essendo al contempo carcere giudiziario, detenuti in attesa di assolvere i vari gradi del processo; inoltre, ospita un cospicuo numero di detenuti “definitivi”.
Il detentivo maschile è diviso in sezioni che sono ripartite secondo la tipologia del reato e quindi comprendono:
- sezioni di detenuti per reati “comuni”;
- sezione a “sorveglianza speciale” (protetti), in cui la popolazione è in genere più stabile perché già in possesso della definizione della pena, di solito a scadenza medio-lunga;
- sezione C;
- sezione infermeria, con annesso reparto di psichiatria.
RISORSE
Risorse strutturali
Le attività scolastiche si svolgono in aule distinte per tipologia corsi e per incompatibilità detentive:
Sezioni comuni:
5 aule (di cui 2 per i laboratori artistici, dove è possibile lasciare materiale e manufatti) + altre aule e spazi in condivisione con la scuola superiore e altri enti formatori;
- il CPia/carcere dispone di due Smart TV e di un laboratorio mobile con 12 pc portatili;
- il CPIA/carcere dispone di un laboratorio mobile con 12 pc portatili e due Smart TV;
- è possibile utilizzare il forno elettrico, di proprietà dell’Amministrazione, per la cottura dei manufatti del laboratorio artistico (terracotta);
- la palestra da qualche anno è inagibile per cui le attività motorie e sportive si svolgono in un locale dotato di attrezzature sportive risalenti agli anni ’90 o sul campo di calcio;
- anche la sala teatro da qualche anno è inagibile ma è possibile utilizzare un locale spazioso per gli eventi organizzati dal CPIA/carcere.
Sezione protetti, infermeria e sezione C:
- le lezioni si svolgono in locali all’interno delle sezioni;
- nella sezione C le attività di educazione fisica si svolgono in un salone sufficientemente ampio dotato di attrezzature sportive.
Risorse economiche
- Contributi Fondo dell’Istituzione scolastica
- Contributi ministeriali DM 663/2016 (ex legge 440)
- Fondi strutturali europei (PON)
- Finanziamenti Aree a rischio e a forte processo immigratorio (Art. 9 CCNL)
- Finanziamenti privati: Caritas di Monza, Caritas di Brugherio, Società di San Vincenzo De Paoli – Consiglio Centrale di Monza
Risorse umane interne
Alla Casa Circondariale sono assegnati sette docenti della dotazione organica del CPIA:
- 2 docenti di alfabetizzazione
- 5 docenti di Licenza Media (2 di lettere, 1 di lingua inglese, 1 di scienze matematiche e naturali, 1 di scienze motorie)
- 1 docente classe A023
Risorse umane esterne
Poiché il personale docente del CPIA /sede carceraria non è in grado di soddisfare tutte le richieste di corsi extracurricolari per l’apprendimento informale, alcuni corsi di ampliamento dell’offerta formativa sono affidati a insegnanti esterni o volontari affiancati da docenti interni.
Il CPIA/sede carceraria collabora con:
- Amministrazioni comunali di Monza e Brugherio
- Caritas di Monza
- Caritas di Brugherio
- Società di San Vincenzo De Paoli – Consiglio Centrale di Monza;
- Associazione Carcere Aperto, operante all’interno della Casa Circondariale di Monza;
- SerT-Unità Operativa Carcere operante all’interno della Casa Circondariale di Monza;
- Scuola di musica Luigi Piseri di Brugherio;
- Fondazione Clerici di Brugherio;
- Associazione culturale umanitaria Zeroconfini di Monza;
- Biblioteca della Casa Circondariale, inserita nel sistema bibliotecario Brianza Biblioteche.
Si prevede la stipulazione di convenzioni e intese contrattuali con i suddetti enti e associazioni per formalizzare una collaborazione ormai in atto da anni che ha portato una sempre maggiore apertura al territorio.
DIDATTICA
Finalità generali
La scuola in carcere condivide le finalità generali e gli obiettivi didattici stabiliti dal PTOF del CPIA Monza e Brianza, ma deve anche accogliere le indicazioni della normativa del sistema penitenziario e articolare il proprio intervento formativo in collaborazione con la Direzione dell’Amministrazione Penitenziaria, con il personale dell’area pedagogico-trattamentale (educatori, psicologi e operatori socio-sanitari) e con gli agenti della Polizia Penitenziaria.
La commissione didattica, a cui partecipano i coordinatori, si riunisce all’inizio dell’anno scolastico per pianificare tutte le attività e i corsi e a fine anno scolastico per verificare e valutare l’andamento dell’anno scolastico e tracciare le linee di indirizzo per quello successivo.
Inoltre, una volta al mese si tengono le riunioni di équipe delle sezioni pari e delle sezioni dispari, a cui partecipano il Direttore della Casa Circondariale, l’Ispettore, il Comandante, gli educatori di riferimento, oltre ai referenti delle varie aree del trattamento (istituzioni scolastiche, area sanitaria e psichiatrica, SerT, associazioni), con lo scopo di discutere dell’andamento generale delle sezioni, rilevarne le criticità e concordare insieme le possibili soluzioni.
Gli utenti
La popolazione carceraria alla quale si rivolgono le attività proposte scuola dell’obbligo si presenta estremamente eterogenea per età, scolarizzazione pregressa, gruppo etnico e paese di provenienza, tipologia del reato contestato, entità della pena e motivazione personale.
I detenuti scelgono o vengono indirizzati dagli operatori dell’area pedagogico-trattamentale verso la scuola come momento di rieducazione e di promozione della propria personalità.
OFFERTA FORMATIVA
Come nei punti erogatori del CPIA di Monza e Brianza, in base a quanto stabilito dal DPR 263 del 29/10/2012, anche la sede carceraria del CPIA di Monza offre:
- Percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana
- Corsi di primo livello, primo periodo didattico, finalizzati al conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo d’istruzione (ex licenza media)
- Corsi di alfabetizzazione funzionale finalizzati al raggiungimento delle competenze chiave per poter esercitare pienamente la “cittadinanza attiva”:
– Corsi di lingua inglese
– Corsi di Informatica
– Corsi di approfondimento di tematiche culturali
L’I.I.S. “Mosè Bianchi” di Monza da anni attiva il primo e secondo anno del corso di “Amministrazione, Finanza e Marketing” (ex Ragioneria) nella Casa Circondariale.
Non sono ancora in atto percorsi concordati con le scuole superiori di primo periodo-secondo livello. In caso di realizzazione nel corso del triennio, per ottemperare a quanto richiesto dal DPR 263 del 29/10/2012, la loro articolazione rientrerà nell’apposito accordo di rete del CPIA Monza e Brianza o in accordi bilaterali.
Ampliamento dell’offerta formativa
L’ozio, la deprivazione estetica e sensoriale, mettono l’adulto ristretto in uno stato di torpore fisico e mentale e lo priva di prospettive e fiducia nel futuro.
Il detenuto che sceglie di seguire un qualsiasi corso ha spesso come sostanziale motivazione quella di spezzare la monotonia della reclusione e di poter impegnare la mente in contenuti non collegati alla carcerazione.
La proposta di corsi extracurricolari per l’apprendimento informale riveste in questo contesto una particolare rilevanza perché offre la possibilità allo studente ristretto di sperimentare un diverso rapporto con gli altri e di valorizzare, o addirittura scoprire, delle caratteristiche o qualità personali, fornendogli la motivazione necessaria per seguire, in un secondo momento, anche percorsi di istruzione formale e per ripensare a un proprio progetto di vita.
Per i motivi sopra esposti, anche l’intervento dell’insegnante di scienze motorie è fondamentale nel contesto carcerario perché permette all’adulto di comprendere l’importanza del movimento per il proprio benessere psico-fisico e di reagire allo stato di apatia che spesso accompagna la detenzione. L’attività sportiva di squadra, inoltre, ha un’importante valenza educativa, poiché i detenuti sono tenuti a rispettare sia le regole del gioco sia le norme basilari della convivenza civile.
Progetti
-Laboratorio teatrale condotto da un docente esperto di drammatizzazione
-Laboratorio artistico (lavorazione della terracotta e del legno) – tenuto da due insegnanti volontari
-Corso di musica corale, con la partecipazione del direttore e di membri del coro Fioccorosso di Monza (volontari)
-progetto ”POETICAMENTE” – intervento nelle sezioni di una docente interna per raccogliere, correggere e tradurre le poesie di detenuti italiani e stranieri, con momenti di approfondimento a piccoli gruppi
-Laboratorio di arteterapia rivolto a persone con particolari fragilità, tenuto da un esperto;
-Laboratorio di lettura del quotidiano – incontri tenuti da un volontario
Altri progetti, in base alla disponibilità oraria dei docenti e/o ai finanziamenti ricevuti, sono concordati di anno in anno con l’area pedagogico-trattamentale.
Tutti i progetti sono affiancati o seguiti da un docente-tutor.
Eventi organizzati dai docenti della scuola:
- evento di Natale con l’intervento degli studenti del laboratorio teatrale e di musicisti;
- esposizione, all’ingresso dell’area detentiva, del presepe in terracotta e legno realizzato nel laboratorio artistico nel periodo natalizio;
- alla fine dell’anno scolastico, spettacolo dei partecipanti al laboratorio teatrale;
- partecipazione delle poesie elaborate nell’ambito del progetto “Poeticamente” al concorso poetico nazionale Isabella Morra organizzato dall’Associazione Zeroconfini;
- vendita dei manufatti del laboratorio artistico nei mercatini di beneficienza a cura della Società San Vincenzo De Paoli e mostra dei manufatti nelle iniziative organizzate dall’area pedagogica della Casa Circondariale;
- partecipazione della squadra Alba della Casa Circondariale, allenata dall’insegnante di scienze motorie, al campionato di calcio a 7 del CSI, open C, girone D.
Grazie a questi eventi, tra la scuola in carcere e il territorio si è creato un ponte che ha permesso di “sviluppare e aumentare l’interazione con la comunità locale”[6].
ATTIVITÀ E METODOLOGIA DIDATTICA
Accoglienza
Tutte le fasi dell’accoglienza si svolgono previa autorizzazione dell’Amministrazione Penitenziaria:
- esamina delle domandine di richiesta di iscrizione ai corsi, pervenute all’area pedagogico-trattamentale, per organizzare e somministrare le prove di accertamento della conoscenza della lingua italiana e inglese;
- posizionamento nei vari corsi e preparazione delle liste degli iscritti suddivisi per corso;
- le liste sono sottoposte al parere dell’area pedagogico-trattamentale e ai diversi settori dell’area sicurezza dell’Amministrazione Penitenziaria, per rilevare eventuali incompatibilità dei detenuti dovute a divieti di incontro, rapporti disciplinari, comportamenti a rischio, etc.
Con gli studenti “selezionati” si sottoscriverà il Patto Formativo Individuale con l’individuazione del Percorso di Studio Personalizzato (PSP).
Nel corso dell’anno scolastico, i collaboratori del Dirigente Scolastico svolgono attività di accoglienza nelle sezioni e raccolgono le iscrizioni per l’inserimento di nuovi studenti nei corsi .
Le attività proposte si svolgono di mattina o di pomeriggio.
Riconoscimento dei crediti
I crediti formativi riconosciuti per concordare il PSP del percorso di primo livello-primo periodo, per il momento si basano unicamente sui risultati delle prove somministrate per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana ed eventualmente inglese.
Anche il CPIA/sede carceraria si impegna a:
- offrire attività di accoglienza finalizzate alla definizione del Patto formativo individuale (max 10% del monte ore complessivo);
- proporre prove utili ad accertare il livello di conoscenze, abilità e competenze possedute;
- offrire percorsi progettati per UdA (unità di apprendimento).
VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE
Anche il Cpia/sede carceraria rilascia:
- Attestato di lingua italiana di livello A1
- Attestato di lingua italiana di livello A2
- Attestato di lingua italiana di livello B1
- Diploma di licenza media
- Certificazione delle competenze previste dall’obbligo d’istruzione
- Attestazioni delle competenze acquisite (per i corsi di ampliamento dell’offerta formativa)
- Attestazioni di frequenza
Esami di stato
Considerate le difficoltà di molti detenuti a completare percorsi scolastici frequentando regolarmente, in mancanza delle ore di frequenza previste dal DPR 263/2012 [7] l’ammissione agli esami di Stato degli studenti-reclusi sarà concordata dal consiglio di classe con l’area pedagogico-trattamentale, e considererà fondamentale il raggiungimento degli obiettivi di “rieducazione” contemplati dalla normativa penitenziaria per i percorsi formativi.
[1] Come previsto dall’art.3 c.6 del Decreto Interministeriale MIUR-MEF del 12 marzo 2015 – recante le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei CPIA.
[2] Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari” del 23/10/2012
[3] Idem
[4] Come previsto nel DPR 263 del 29/10/2012, art. 9
[5] Idem
[6] Legge 107/2015, art. 1, comma 7
[7] Si riporta quanto previsto dal DPR 263 del 29/10/2012 (art. 6 c.4):
“L’ammissione all’esame di Stato di cui al comma 3 (= ex licenza media) è disposta dai docenti del gruppo di livello …, previo accertamento dell’effettivo svolgimento da parte dell’adulto del percorso personalizzato definito sulla base del Patto formativo individuale …, fermo restando che non possono essere ammessi agli esami gli adulti che non hanno frequentato, per documentati motivi, almeno il 70% del percorso ivi previsto”.