2018-07-03_SGB su sospensione chiamata diretta

Sindacato Generale di Base – Scuola
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CHIAMATA DIRETTA: PRIMO SIMBOLICO BLOCCO DI UN PILASTRO DELLA LEGGE 107

I  PRESIDI SCERIFFO SI ARRABBIANO, I PAROLAI ESULTANO

L’ipotesi di contratto siglata il 26 giugno tra MIUR, CGIL, CISL,UIL e GILDA afferma che, per i docenti neo trasferiti e neo immessi in ruolo su ambito territoriale, non si potrà procedere alla nomina triennale su scuola, tramite la chiamata diretta del preside, per il prossimo anno scolastico. In parole povere, questi docenti rimangono titolari su ambito territoriale e non su scuola così come rimane la durata triennale della loro nomina sull’istituto. Quello che cambia è che il conferimento della nomina triennale non viene più fatto dal dirigente scolastico (per ora limitatamente all’anno scolastico 2018/19) in base a curriculum, colloquio etc, ma dall’Ufficio scolastico in base al punteggio di mobilità.
A nostro avviso, questa inversione di tendenza ha tre ragioni: 1) oltre il 40% dei dirigenti non si è avvalso di questa possibilità, lasciando agli uffici scolastici il compito di assegnare il personale in base alla tabella titoli; 2) la chiamata diretta è stato uno dei principali bersagli delle lotte dei sindacati conflittuali contro la “buona scuola”. Ad esempio, quando lo scorso anno il contratto siglato da governo e soliti sindacati chiedeva ai Collegi la complicità sui criteri della chiamata, nelle scuole in cui è presente SGB questa complicità è stata abbondantemente negata, mentre negli stessi collegi docenti, dopo che Cgil, Cisl e Uil avevano dichiarato che la buona scuola sarebbe stata il Vietnam del Governo, i delegati rsu eletti nelle loro liste hanno scritto in moltissimi casi le regole d’ingaggio del personale con i dirigenti, avallando, di fatto, uno dei cardini fondamentali della 107 che, a parole, dicevano di contrastare. Che questo non sia stato un “incidente di percorso” di delegati sprovveduti, ma una vera e propria linea di condotta sindacale è dimostrato anche da quest’ultimo contratto; 3) i partiti dell’attuale maggioranza, durante la campagna elettorale, avevano speso parole critiche (e a costo zero) sulla chiamata diretta.
Ci conforta veder limitato il potere assoluto dei dirigenti che può incorrere (e inevitabilmente incorre) in abusi e comportamenti non trasparenti, ma non possiamo far finta che si tratti di una vittoria definitiva.
Il blocco della chiamata diretta, infatti, si riferisce solo all’anno scolastico 2018-19. La battaglia per ottenerne l’abrogazione non è quindi terminata.
Inoltre, l’aspetto vergognoso della vicenda degli ambiti è legato all’incarico triennale, con valutazione finale, a cui sono sottoposti i lavoratori, con conseguente ricatto continuo e strisciante per quanti avessero opinioni contrarie alla dirigenza.
Teniamo a ricordare in proposito che SGB mette a disposizione i suoi avvocati e le sue strutture per verificare, dalla A alla Z, le motivazioni di tutti i casi che gli saranno eventualmente sottoposti di mancato rinnovo dell’incarico triennale ai docenti interessati da parte dei presidi. Infine occorre avere chiaro che, la motivazione della sospensione della chiamata diretta per il prossimo anno scolastico non è una valutazione negativa di questa pratica, ma il fatto che il contratto sia arrivato troppo tardi, pertanto i Collegi dei Docenti non potrebbero più votare il proprio complice assenso ai criteri di chiamata decisi dai dirigenti. Quindi il prossimo anno, in presenza di un nuovo accordo siglato per tempo, la chiamata diretta potrebbe tranquillamente essere applicata.
Avvisiamo il governo, i sindacati complici e promettiamo a tutti i lavoratori della scuola che SGB, non si è fatta abbagliare da questo contentino e proseguirà la mobilitazione fino all’abrogazione di tutta Legge 107 a partire proprio dall’eliminazione della chiamata diretta e dalla titolarità su ambito.
Sulle farlocche linee guida del MIUR di due anni fa per la c.d. “chiamata per competenze” e della preparatoria intesa tra MIUR e sindacati complici del 6 luglio 2016 siamo già abbondantemente intervenuti con i nostri comunicati del 22 luglio 2016 “Chiamata diretta dei presidi, tra autoritarismo di Stato e demagogia sindacale” https://www.sindacatosgb.it/it/pubblicoimpiego/scuola/207-scuola-chiamata-diretta-dei-presidi-tra-autoritarismo-di-stato-e-demagogia-
sindacale e del 23 luglio 2016 “Linee guida CHIAMATA DIRETTA Scheda Tecnica”
https://www.sindacatosgb.it/it/pubblico-impiego/208-scuola-linee-guida-chiamata-diretta-schedatecnica
Nel luglio 2016, i sindacati maggiormente rappresentativi hanno firmato un accordo per legittimare la chiamata diretta e per tutelare i dirigenti scolastici da eventuali ricorsi giudiziari. Nel giugno 2018 , gli stessi sindacati hanno firmato un accordo che invece congela provvisoriamente questo potere dei presidi. Ancora una volta, CGIL, CISL , UIL firmano sempre e comunque , adeguandosi, puntualmente come un orologio svizzero, al nuovo vento del potere.
Esprimiamo il nostro determinato sostegno a tutti i delegati, militanti sindacali di base e lavoratori che in questi due anni hanno mantenuto, tra mille difficoltà, la schiena dritta e la coerenza di non prostrarsi davanti al MIUR e ai dirigenti padroni, fornendo grandi esempi di dignità, onestà e determinazione a migliaia di colleghi.
I docenti della scuola dell’Infanzia, primaria e secondaria di I grado, trasferiti su ambito, dovrebbero inserire la scuola richiesta dal 28 giugno al 5 luglio su istanze on line e avranno l’assegnazione tra il 9 e il 13 luglio. I docenti della secondaria di secondo grado inseriranno la scuola di preferenza dal 13 al 23 luglio e avranno l’assegnazione tra il 24 e il 27 luglio.